“Devozione” a S. Rosalia

Il lavoro è lavoro, ma quando uno non ha proprio voglia, inizi a fare chat con chi, magari, hai qualcosa da dirgli oppure, in questa storia, non aspetta altro, per dirti qualcosa. In buona sostanza iniziai a scambiare qualche battuta con musona, a riguardo dei suoi affari, dei suoi nuovi partner e vista la provenienza (Sicilia) ironizzai dell’eventuale collusione con la malavita.

La frasi, da chiare si fecero via via sibilliniche e l’impressione che ne trassi era che i nuovi soci erano si galantuomini, ma all’occorrenza sapevano bene come muoversi nel multiverso malavitoso della Trinacria. Rimasi sulle mie idee e la vicenda finì.

A questo punto, entra in scena (perché di messa in scena si parla), di Mizio che in una uscita insieme, si dimostrò preoccupato dei traffici dell’amico Musona, della sua veloce espansione e dei suoi nuovi soci. Aggiunse che fino ad allora aveva un dialogo aperto, anche sugli affari, ma da quel momento il Musona era sfuggente su tutta la linea, ed in particolare sulle nuove sedi. Temeva eventuali ritorsioni che i nuovi “amici” potessero più o meno fare e del dover trovare un altro ufficio quanto prima. (Per dovere di cronaca va detto che Mizio usa quotidianamente gli uffici del Musona per lavoro) Incaricandomi, in conclusione, di indagare ma con discrezione sul suo amico di vecchia data. Continua a leggere