Due stelline… non proprio 5

Dopo il voto, dopo la vittoria e dopo come solito aversi turato il naso, e fatta la croce su quel simbolo, che poi alla fine non ci piace e non è che la pensano proprio come a voi, qualcosa di buono secondo me è rimasto anzi è proprio passato. E lo ha portato il Movimento 5 Stelle.

Non voglio di certo elogiare a tutto tondo il partito fondato da Grillo ma l’idea del non partito, e sopratutto della mancanza di una sovrastruttura partitica è la prima stellina che viene accesa in un sistema che in questi giorni è tutt’altro che luminoso…

Per onestà va detto che non è un’idea che parte del Movimento 5 Stelle ma del Partito Pirata che ha introdotto in modo molto concreto e rigoroso il concetto del partito liquido, dove le votazioni avvengono on-line con un software molto sofisticato che garantisce la veridicità del voto.

Tralasciando la comodità del sistema, viene introdotto un concetto sostanziale: le decisioni politiche sono e restano un fatto individuale preso diciamo esternamente al partito. Di conseguenza sono un po’ più libere e più coincidenti all’orientamento politico del votante.

Tutto questo perché, nel partito classico, l’attivista si deve anche impegnare in alcune attività collaterali utili al mantenimento del gruppo. Compiti esterni alla politica ma che ne condizioneranno indirettamente le scelte perché, anche il lavoro di contorno, è un opera del militante, che umanamente ne andrà fiero e per questo non andrà mai contro a tutto quello per cui si è impegnato e ne è parte fondante.

Ovviamente nessun gruppo che si voglia chiamare partito, movimento o setta politica può esulare dal gruppo e da tutti gli annessi e connessi ma poter contare e far contare l’esterno è, come facile intuire, un fatto nuovo ed abbastanza importante, per una democrazia più aperta. Sebbene possa sembrare l’intromissione di un estraneo, il tesserato che ha versato la sua quota e/o ha fatto coscientemente la sua iscrizione è rilevante appunto per la sua estraneità a logiche che, mai come in questo periodo, sono considerate da più parti negative per il sistema partitico italiano.

In ultima splende la stellina dell’obbligo delle due legislatura, portatrice di svantaggi ma anche alcune garanzie. Una su tutte è la mancanza totale all’attaccamento alla poltrona. Anche questo tutto sommato è un comportamento umanamente naturale, nessuno spera di perdere il proprio reddito e sicurezza sociale, ma sapere di poterlo fare solo per alcuni anni taglia a priori qualsiasi pensiero poco edificante del parlamentare…

Forse mancheranno di esperienza, quella del politicante utile a dare la risposta giusta nei talk-show o quando presi d’assalto dai giornalisti. Di certo però, tra gli iscritti ci sono esperti esterni ed interni al movimento che potranno contribuire in modo concreto ai temi che un governo nazionale è chiamato ad amministrare. Credo proprio che una minima parte (se non proprio nessuno) del PD±L sia capace di scrivere una legge e quindi anche loro si dovranno servire da consulenze esterne e la loro esperienza non è affatto indispensabile in Parlamento.

Come sempre il tempo porterà un giudizio più o meno definitivo e certo su tutta l’esperienza del movimento, ma fin da subito, credo queste due innovazioni portate dal M5S siano già elementi positivi da tenere sempre in considerazione anche per il futuro.

Purtroppo rimangono ancora fortissimi dubbi sul modus operandi del neo-politico genovese, ferrei divieti nobilitati da altrettanto nobili e coerenti motivi che al contempo ne garantiscono al padrone il saldissimo comando. Siamo all’avvio di qualcosa di nuovo ed in continuo divenire, chissà che Grillo in un futuro prossimo lasci il movimento camminare con le proprie gambe…

Potremmo nettamente distinguere una nuova via lattea.