Lezioni di ballo

dopo la necessaria autorizzazione ottenuta dalle protagoniste, HM fiera propone la prima lezione di ballo folk marchigiano, tenutasi in quel di Montelago (ormai Colfiorito) poche settimane fa..
ci auguriamo presto di poter postare una seconda lezione con ulteriori passi..

invitiamo anche insegnante e allieva a lasciare un loro commento, utile a invogliare potenziali nuovi ballerini!!

Spagna.. appunti di viaggio

Le tappe

Note sparse

Barcellona merita sempre una visita, l’hotel (hostal) era niente di che, con passeggiatrici non invasive a ogni ora del giorno e della notte, ma a 2 passi dalla Rambla. Da segnalare una Fontana Magica kitch come pochi, ma in ogni caso imperdibile!

dopo 3 giorni in città, partire verso meta ignota è qualcosa di affascinante: Loarre è un posto magico, con un castello piazzato intorno a mille metri di altezza dai sapori carolingi (la Francia è a due passi), una vista mozzafiato sulla vallata che si estende per decine di km e un camping che appena posso torno a visitare: il churrasco e’ squisito e le maestranze simpatiche e disponibili (cosa in effetti rara! buona parte del resto degli spagnoli con cui abbiamo avuto contatti di “servizio” si e’ dimostrata ben poco servizievole..).

bravo Luca: ottima scelta per la prima tappa del nostro tour di spagna in carrozza a motore.

aimè i giorni sono pochi e non possiamo restare un secondo giorno in questo posto che promette relax: via verso i Mallos de Riglos, giganti buoni che si ergono non troppo lontano da Loarre, ma non prima di aver fatto un’ottima colazione con caffè e latte (qua i cappuccini non li sanno proprio fare, e si apprezza l’onesta’ di chi non li offre) e non so quante paste a testa prese dal locale “forno regina” (Luca, ricordi come si chiamava il paesino??).

sui Mallos passiamo un buon paio d’ore, ammirandone la maestosita’ e i pazzi che li arrampicavano, poi di nuovo in carrozza, alla volta di Las Bardenas, posto dimenticato da dio, ma non dai militari.. nuovamente Luc ha colto nel segno.. seguendo le poche indicazioni, dopo un po’ di strada in mezzo al nulla si apre un panorama mozzafiato, che sembra uscito da uno di quei film tra indiani e cavalleria americana.. cazzutissimo.. Las Bardenas è mozzafiato, ma lascio il racconto a Luca o a qualche foto..

tirata fino alla costa nord della Spagna.. poco dopo Bilbao troviamo da dormire: in modo piuttosto fortunoso ci offrono un 3×2.. la notte passa tranquilla.. al mattino puzzo di frittura e colazione continentale.. via verso La Cantabria.

Luc fa centro di nuovo.. lasciati i Paesi Baschi alle spalle la sera prima (abbiamo visto poco, ma quel poco non prometteva nulla di buono.. chissà..), la giornata la inauguriamo a piedi nudi su una spiaggia stupenda della Cantabria.. posto veramente magico.. questa volta con uno spiccato sapore Celtico (e con tanto di cornamuse alla radio!). Devo ritornare per qualche giorno in Cantabria prima possibile, magari dormendo in uno degli splendidi ostelli piazzati nella campagna verdissima con vista mare che abbiamo incontrato..

ma non possiamo.. il tempo limitato ci spinge velocemente verso le Asturie, a caccia di un posto per la notte, e di capire se quel che avevamo visto nelle foto era reale.. nel mezzo assistiamo a una processione in un villaggio, al suono della pipe band locale, e ci mangiamo dei bocadillos che stare a digiuno forse era meglio.. ma la fame e’ fame.. Luca trova un punto panoramico mozzafiato da cui la Spagna sembra in realtà la costa alta di una verdissima Irlanda (o almeno dell’idea che ho di Irlanda).. stupendo.. a parte i freak che hanno trasformato il mirador in un cesso all’aria aperta.

le Asturie sembrano al gran completo, ci convinciamo ad anticipare di un giorno l’arrivo a Leon, Elena ci conferma questa possibilita’ e il gioco e’ fatto: dopo un vero bocadillo in una taverna cazzutissima a 35 km da Leon, Luca offre una nuova prova di “pazzia” positiva, riuscendo a sgamare casa Parra-Cennerelli semplicemente dai ricordi di una foto vista mesi prima.. allucinante, ma vero!

fino a qui un gran spettacolo.. ora inizia la parte “familiare”, incontriamo Elena e Pablo, Paola e Barbara, Carlos, Pepe, Isa e Tolin.. atmosfera ospitale e strana creata dal mix di italiano e spagnolo che ci circonda.. Leon merita di essere vista, con la sua cattedrale stupenda, le vie tranquille, le Tapas che NON vanno richieste, pena insulti in lingua locale! (te le offrono in automatico)

ah! e la sera c’e’ vita a Leon, anche se noi abbiamo beccato il periodo fiacco di ferragosto, in cui tutti stanno fuori città

a proposito di Ferragosto, lo passiamo in un altro posto stupendo, Las Medulas.. un montagna disintegrata dai Romani con una tecnica chiamata appunto “ruina montis” per potersi impadronire dei minerali di cui era ricca.. una luce arancione marziana, dei castagni di dimensioni impressionanti e una vista mozzafiato sono le note salienti, oltre a Dedos Bea e Rachetta che si sono uniti al gruppo turistico portato in giro dal Parra-Wagon..

aime’ tutto passa, i Parra Martinez ci offrono un’ultima cena a casa loro davvero speciale, e il 16 si parte per l’ultima tappa: Madrid

da ricordare anche la cena della sera prima nella cueva del cure!!

a Madrid il Marlasca è veramente kitch per quanto accogliente e centralissimo: merita ritornarci quando si ripassa da qui.. ma non credo sara’ presto per me: Madrid è metropoli nel vero senso della parola.. non aggiungo altro..

prossima volta in spagna? ovviamente Zamora per la settimana santa!

Troppa energia…

Spinto dalla noia mortale che, come la nebbia, si posa nella monotona provincia marchigiana (di quella con la gente che deve dormire) e da una discreta curiosità sono andato insieme agli sposetti ed al Mizio a Casola Valsenio per Scarburo!

Se non l’avete capito dal nome siamo andati al raduno internazionale degli speleologi che si tiene una volta all’anno in Italia. Manifestazione di un certo livello in cui si incontrano tutti, o buona parte degli amanti e degli esperti dei misteriosi meandri, pozzi e sale che si sono formate nella roccia.

Veniamo alla cronaca. Partiti ad un orario che da ben stabilito è diventato imprecisato, siamo giunti al ridente paesino dell’Emilia, giusto in tempo per iscriverci alla manifestazione e andare a pranzo. Qui il primo impatto: le vivande erano preparate e servite in un tendone che, se non dalle persone presenti, sembrava quasi di stare alla “campionaria delle sagre”. In molte associazioni speleologiche, hanno fatto richiesta dello spazio ed anno portato le loro tipicità locali. Pranzato con un piatto calabro ed una fresca birra austriaca, siamo andati alla ricerca dello spazio per le tende; trovato un po’ a fatica, siamo ritornati al paese che erano le 16,00 circa e qui iniziato il giro di Scarburo!.

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La Regina e La Priora

 Partiti da casa alle 7 circa e dopo una doverosa colazione, siamo giunti alla rovinatissima strada che porta al Rifugio del Fargno. Messo gli scarponcini, preparato e messi in spalla gli zaini, siamo partiti alle ore 9:20, il tempo nuvoloso poteva riservare qualche sorpresa e il fresco venticello ci faceva ricordare che eravamo in montagna, dove il clima passa dal freddo, al caldo più torrido in poche ore e/o metri. Dopo aver visto in giro, ci siamo accorti del sentiero proprio dietro al rifugio e ho notato che per un bel po’ sarei andato proprio con comodo, era tutto pianeggiante. I sole si faceva vedere e la crema solare è stata tappa obbligatoria. Qui il primo errore ho clamorosamente dimenticato il cappello in macchina. Dopo il tratto pianeggiante il sentiero si fa quasi istantaneamente irto e scomodo a tal punto che in alcuni tratti è stato conveninete passare al di fuori, come dimostrava l’erba abbsata da quelli prima di noi. Poca roba come si dice, perché a questo punto siamo, si e no a 1/3 del percorso ed il bello è da venire.

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